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08.03.2019

Abc del Golf: hole in one, come renderlo possibile?

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Dal punto di vista tecnico, si tratta di fare buca in un solo colpo; nella pratica, fare hole in one rappresenta il sogno segreto di ogni golfista. Ma come renderlo possibile? Esistono accorgimenti particolari per poter realizzare un colpo del genere?

Vediamolo in questo articolo.

Cosa vuol dire hole in one nel gioco del golf?

La traduzione alla lettera di hole in one è proprio buca in uno. Tipicamente in par 3, il giocatore esegue il colpo e la pallina si posiziona direttamente in buca, anche rimbalzando più volte. Quindi, per rispondere alla domanda: Hole in one, cos’è?, la spiegazione tecnica è questa.

Per descrivere invece cosa simboleggia per un giocatore di golf e la sua carriera, le parole non bastano.

Fare hole in one significa racchiudere tutto in un unico mix vincente: bravura, fortuna, emozioni, condizioni favorevoli al gioco.

Fare hole in one: fattori determinanti

Realizzare una buca in un colpo solo resta un accadimento nell’ambito della eccezionalità. I dati statistici ci mostrano che la possibilità di imbucare al volo, per un giocatore dilettante, è pari a uno su 12500 tiri in un par 3. Le probabilità aumentano man mano che si diventa esperti ma la componente accidentale resta e rimane una parte predominante nella realizzazione della buca.

In ogni caso, ci sono tante altre variabili da tenere in considerazione per realizzare un ace:

  • il livello di manutenzione del manto erboso
  • la struttura del green
  • la presenza o assenza di vento
  • la posizione della bandiera

Quando poi tutte le condizioni favorevoli si manifestano, la bravura del giocatore è comprovata e lo stato mentale è vincente, allora possiamo dire che se le competenze incontrano un’opportunità, che appare all’improvviso, non bisogna lasciarsela sfuggire.

La chiamiamo comunemente... fortuna!

Appare evidente, in questo contesto appena illustrato, che la chance di fare addirittura il bis (quindi un doppio hole in one) è pazzesca. Anche in questo caso facciamo riferimento alla statistica, che ci dice che tale probabilità di imbucare -consecutivamente al volo- in par 3 è pari a… una volta su 156 milioni di tiri!

Eppure è accaduto anche questo. Si è verificato nel corso di un match play in Scozia, durante il quale due avversari hanno fatto hole in one avvicendandosi uno dopo l’altro, sulla stessa buca. Un evento talmente raro che nessuno fino ad oggi, si è mai adoperato per calcolare -dal punto di vista statistico- questa chance di realizzare due hole-in-one consecutivi, da parte di due giocatori diversi in sfida sulla stessa buca.

Hole in one, l’asso nella manica

Ma qual è il vero asso nella manica da sfoderare al momento opportuno per innalzare le possibilità di compiere un gesto così memorabile?

Ne abbiamo fatto cenno nel paragrafo dedicato ai fattori determinanti per la realizzazione dell’hole in one: è lo stato mentale vincente.

Uno sport come il golf rappresenta il modo migliore per liberare le proprie energie. Essere in uno stato mentale positivo è una leva motivazionale forte, in grado di influenzare in maniera concreta la focalizzazione, il livello di concentrazione, lo sviluppo nonché il miglioramento della prestazione fisica.

Come dire… il colpo vincente parte dalla testa.

Nessun segreto, in conclusione, per trionfare con un hole in one, piuttosto scienza, dedizione e un buon club hole in one dove esercitarsi per migliorare. È importante però non convincersi del fatto che, per imparare un tiro di questa portata, basti ripetere e ripetere sempre lo stesso gesto, persuasi che la pratica aiuti l’apprendimento.

Un allenamento mentale efficace invece è quello che porta ad esplorare altre possibilità, altre combinazioni, a sperimentare e osare per aprire la mente verso nuovi orizzonti.

Hole in one golf: notizie dal mondo e curiosità

Abbiamo già avuto modo di accennare al doppio hole in one sulla stessa buca, ottenuto con due tiri consecutivi di due avversari, in una gara su green scozzese.

Ecco qualche altra curiosità al riguardo.

  1. Il golf è tornato a far parte delle discipline olimpioniche a Rio nel 2016, dopo 112 anni e nella prima giornata di gare, Justin Rose ha realizzato subito il primo hole in one olimpico della storia.
  2. Il più giovane golfista a realizzare un hole in one è stato Coby Orr, che nel 1975 aveva solo 5 anni! La buca infilata al primo colpo era a Littleton, in Colorado.
  3. Una buca centrata con un solo colpo è tipica di un par 3 ma è già successo anche con un par 5! In gergo questi tiri (rarissimi) si chiamano condor e al momento, tra il 1962 e il 2007, se ne contano 5:
  • Larry Bruce, 438 metri, Hope, Arkansas
  • Dick Hogan, 416 metri, Nord Carolina
  • Shaun Lynch, 453 m, Christow, Gran Bretagna
  • Mike Crean, 412 m, Denver, Colorado
  • Jack Bartlett, 513 m, New South Wales, Australia

Infine, da sapere che molti club hole in one mettono in palio dei premi per i golfisti che realizzano il magico colpo!