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13.09.2018

Praticare il golf: domande & risposte

praticare il golf domande e risposte

 

Praticare il golf significa impegnarsi in uno sport bello ed emozionante ma anche abbracciare un vero e proprio stile di vita. In questo articolo, abbiamo raccolto le domande più frequenti tra gli appassionati di questo gioco e i principianti, alle prese con le prime ore di pratica.

Una grande domanda: perché praticare il golf piace così tanto alle persone?

Il golf è uno sport individuale, motivante, coinvolgente quanto impegnativo. Nel momento in cui ti accingi per la prima volta a prendere una lezione, può anche capitare che, nel momento in cui colpisci la pallina e questa vola nel campo, scatti qualcosa dentro di te che ti spingerà a giocare fino a 90 anni.

Per giocare a golf infatti non abbiamo necessariamente bisogno di un partner o una squadra. È uno sport individuale, da praticare all'aria aperta all'interno di percorsi bellissimi, immersi nella natura. Il silenzio dei campi è un toccasana e soprattutto aiuta nella concentrazione: il golf rimane comunque uno sport difficile da dominare e uno dei più impegnativi da praticare.

3 domande e risposte (e qualche curiosità) sul gioco del golf

Quelle che seguono sono informazioni utili per chi comincia a giocare a golf, a cui aggiungiamo qualche curiosità interessante anche per chi invece è un golfista esperto (vale sempre la pena rinfrescare un po' la memoria...).

1. Qual è lo scopo del gioco del golf?

In parole molto semplici, l'obiettivo del gioco è portare la pallina in buca, cominciando da una zona di partenza designata e seguendo il percorso, utilizzando il minor numero di colpi possibile.

Il campo da golf prevede 18 buche (alcuni circoli hanno circuiti a 9 buche). Ogni buca rappresenta una parentesi a sé stante, all'interno del gioco. Ognuna di esse infatti ha un punto di partenza e un green di arrivo, in cui muoversi per colpire la pallina e fare centro. Le lunghezze sul campo da gioco, relative ad ogni singola buca, sono diverse: si va di norma da un minimo di 100 metri fino a 550 metri. A seconda della distanza, si calcola anche il numero di colpi minimi richiesti per "fare buca": è il cosiddetto PAR.

  • Per una buca tra i 100 e i 220 metri, il PAR è 3
  • Una buca tra i 220 e i 440 metri, il PAR è 4;
  • per una buca tra i 440 e i 550 metri, il PAR è 5.

Ovviamente, fare buca (e riuscirci nel modo migliore e con il minor numero di colpi) dipende dalla direzione e dalla forza che si imparerà a dare (e ad affinare nel tempo) alla pallina.

2. Quali sono le nozioni di base da conoscere, al primo incontro con il golf?

Innanzitutto, è utile sapere che abbiamo scelto il termine "incontro" e non "approccio" ad esempio, perché proprio quest'ultimo è un termine tecnico utilizzato nel golf. Indica una tecnica per toccare la pallina nel migliore dei modi e farla fermare vicino alla buca. Approcciare richiede pratica ma anche una dose di sensibilità, per intuire (e immaginare con un po' di fantasia) come si muoverà la palla e quanti rimbalzi farà sul green.

Le prime lezioni per il futuro golfista sono le più importanti e il modo migliore per cominciare è rivolgersi ad un maestro di golf, che insegna fin dall'inizio le cose fondamentali (impugnatura, come posizionarsi sulla palla...) per eseguire lo swing (movimento per colpire la palla).

Per recarsi alla prima lezione, il consiglio è innanzitutto di prevedere un abbigliamento comodo, con polo e pantaloni (senza ovviamente investire già in un abbigliamento tecnico specifico). Per quanto riguarda le scarpe, non è il caso di comprare subito quelle adatte; in ogni caso però è meglio evitare scarpe con la suola troppo liscia, come alcuni tipi di sneakers da passeggio. Il rischio è di scivolare in maniera rovinosa al primo dislivello!

Per quanto riguarda invece "i ferri del mestiere", sarà il maestro a fornire i bastoni da utilizzare per i primi colpi.

3. Qual è l'età giusta per cominciare a giocare?

In generale, non esiste un'età minima raccomandata per iniziare a giocare a golf. Nella pratica però, è meglio aspettare che un bambino compia almeno 5-6 anni, prima di fargli impugnare il bastone e iniziare gli allenamenti. Nel caso di talenti precoci, è preferibile farli divertire con il putting, cominciando così a prendere dimestichezza con bastone e palline. Esistono infatti bastoni leggerissimi (con grip molto morbidi) e palline in polistirolo adatte alla fascia d'età che va dai 18 mesi ai 3 anni.

Il bello del golf è che quando cominci, non ti fermi più! È uno sport che regala enormi soddisfazioni anche con l'avanzare dell'età. Infatti, l'unico requisito richiesto è la buona forma fisica: per il resto, si può cominciare anche a 50 anni e divertirsi per decenni!

 

Curiosità.

Cosa sono e a cosa servono i sock nel golf?

L'attrezzatura per giocare a golf è varia: ci sono i ferri e ci sono altri attrezzi che si chiamano putter, legni da terra, legnetti, ibridi e driver. Solo per quanto riguarda gli attrezzi si usano i sock ovvero (dalla traduzione letterale dall'inglese) i calzini che servono da "copritesta". Questo affinché nel trasporto i ferri non tocchino gli attrezzi, segnandoli e rovinandoli.

Perché le buche sono proprio 18?

Il numero delle buche per il campo da golf si stabilì nel 1764: sembra che un membro del comitato abbia proposto di creare un percorso a 18 buche perché la sua borraccia di whisky durava proprio 18 sorsi.

Cosa significa il numero posto su una pallina da golf?

Il numero che troviamo su una pallina da golf serve per la sua identificazione. Infatti, prima di giocare, ogni golfista deve dichiarare quale pallina si accinge ad utilizzare. Questo per un motivo ben preciso: nel momento in cui la pallina si perde sul rough o sul fairway, è assolutamente fondamentale assicurarsi che la pallina ritrovata sia proprio quella persa con quel determinato colpo. Se il giocatore sbaglia, e prende la pallina di un altro giocatore per continuare la partita, allora incorrerà in due punti di penalità. Se si tratta di un match play, non c'è scampo: si perde la buca e ci si becca la squalifica.

Perché la superficie delle palline è bucherellata?

Le caratteristiche fossette che rendono inimitabili le palline da golf sfruttano i principi dell'aerodinamica per renderle più veloci e migliorare le performance del tiro. La curiosità vera però sta nel fatto che le palline non sono in realtà nate così: nel tempo si è scoperto che quelle ammaccate o scheggiate rendevano meglio in prestazioni sul campo, rispetto a quelle nuove di zecca. Nasce da lì l'idea di Haskell, golfista del Cleveland, di realizzare le palline da golf con la superficie bucherellata.

E da quel giorno il gioco del golf divenne velocissimo!