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01.10.2018

Come puttare nel golf (e migliorare sempre)

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Nonostante la sua importanza nell'imparare a giocare a golf, questo particolare tiro sul green è spesso sottovalutato. Il putt invece, se eseguito a regola d'arte, è decisivo per abbassare l'handicap con velocità.

Imparare a giocare a golf: come puttare

Puttare è uno slang e nel golf significa eseguire un tiro chiamato putt, per far entrare la pallina in buca. Il tiro si esegue all'interno del green e per realizzarlo si utilizza una mazza (ferro del golfista) particolare: il putter.

Mancare i putt è uno dei modi migliori per perdere colpi ad ogni gara: capita spesso infatti di puttare male e utilizzare anche più di tre colpi (la media dei giocatori professionisti è di 1,5 colpi).

Risultato? Tutto l'impegno profuso dal tee, col gioco lungo, risulta vanificato. Eppure sono tanti, soprattutto i dilettanti, che trascurano il putting, dedicando invece ore e ore di pratica al gioco lungo (che dal punto di vista tecnico è considerato più difficile).

Cosa significa invece imparare a puttare bene nel Golf?

Significa imbucare sempre meglio e, lavorando anche tanto sugli approcci, abbassare l'handicap con maggiore velocità.

Capita spesso, nel corso di una gara stableford ad esempio, di infilare un putt dietro l'altro sul green, anche a distanza di 7-8 metri.

Pur non essendo in forma sul gioco lungo, questo può risultare determinante e far vincere la gara!

Putt golf: i fondamentali del tiro

Per eseguire un ottimo putt, è importante imparare la tecnica ma soprattutto ascoltare le sensazioni nel prepararsi a colpire la palla.

Immagina che il tuo putter sia un pendolo: la base è il peso e dobbiamo imparare a farlo oscillare con ritmo: la forza la dosiamo con le mani e con le spalle. Tutto il resto del corpo deve rimanere fermo: testa, polsi, busto, gambe e ginocchia.

La fase di set up ci vede in posizione eretta sulla pallina, piedi distanziati alla stessa larghezza dei fianchi, ginocchia leggermente flesse, busto piegato in avanti con testa parallela e occhi sulla palla. Quest'ultima da posizionare al centro-sinistra rispetto al putter.

A questo punto è importante non sbilanciarsi ma sentire che il peso del corpo, inclinato in avanti, è realmente distribuito in uguale misura su entrambi i piedi.

Controlliamo ora che la pallina sia al centro del putter, per un punto di contatto perfetto (sweet pot). In base alla distanza da coprire, dosiamo la forza delle mani e facciamo oscillare le braccia in un arco perfetto, di egual ampiezza, sia davanti che dietro.

Limitare i 3 putt: quale impugnatura utilizzare?

L'obiettivo principale deve essere appunto di abbassare il più possibile il numero di colpi. Quindi il primo step è scegliere un putter da golf ottimale; il secondo step è imparare l'impugnatura più congeniale al nostro modo di giocare.

Infatti ciò che conta davvero nel miglioramento continuo del putting, è la sensazione del colpo e il sentirsi a proprio agio sulla palla. Poi molto dipende anche dalle proprie caratteristiche fisiche, dal tipo di esecuzione personale che si adotta nel gioco...

Vediamo dunque i due tipi di putt più utilizzati e noti.

Impugnatura reverse overlap

È la posizione tradizionale: mano destra più in basso, sinistra più in alto, con l'indice che si sovrappone alle dita della destra e le blocca, in modo da impedirne il movimento e fermare il più possibile i polsi.

Con questa impugnatura, il palmo della mano è sfruttato al massimo, grazie all'ampio contatto con la gomma del bastone. Ruotiamo leggermente i palmi delle mani, che risultano quasi paralleli al viso. L'indice della mano destra può distendersi lungo il grip oppure arrotolarsi, senza però giocare un ruolo attivo.

Impugnatura cross hand

In questo caso, le mani risultano invertite rispetto alla posizione tradizionale: quindi la sinistra è più in basso rispetto alla destra.

La sensazione è di avere un prolungamento del grip attraverso il braccio sinistro (ovviamente per chi è mancino, vale il discorso contrario ovvero di invertire le mani per prolungare il bastone attraverso il braccio destro).

È un colpo molto in uso tra i professionisti. Come per la posizione reverse overlap, i palmi sono ruotati in modo parallelo alla faccia e il dito indice della mano più in basso, disteso o arrotolato al grip.

Lezioni di putt: altri tipi di impugnatura

Esistono altri tipi di putt, in genere meno utilizzati, ma che hanno testimonial d'eccezione della loro efficacia.

Un esempio? Il Claw Grip del Master's Champion Sergio Garcia e il Bernhard Langer Grip, che deve il suo nome all'omonimo campione tedesco. Il primo aiuta a mantenere la testa parallela al suolo; il secondo utilizza la mano destra per avvolgere il polso della sinistra e lo shaft.

Come migliorare il putt nel tempo (e abbassare l'handicap)

Una volta padroneggiata la tecnica, ecco qualche consiglio per progredire nel tempo, con l'obiettivo di giocare sempre meglio e abbassare l'handicap.

Uno degli accorgimenti dei professionisti è di superare sempre la buca, prima di dare "il colpo finale" per far entrare la pallina. Immagina di avere una bottiglia messa al di là della buca, di circa una ventina di centimetri. Ecco, in realtà, l'obiettivo è arrivare alla bottiglia.

Inoltre, per un putt ottimale, la fase di accelerazione è fondamentale per un buon impatto. Se invece il backswing è lungo e poi si decelera, il putt non sarà positivo.

Infine, l'ulteriore consiglio per migliorare sempre di più il putt nel corso del tempo, è di andare oltre la tecnica.

È importante ascoltare le sensazioni di fronte alla pallina e in questo solo la pratica sul campo può essere d'aiuto. Calcolare la distanza, misurare la pendenza, intuire la direzione: in tutti questi aspetti è l'istinto che padroneggia. L'allenamento mentale è importante, così come la respirazione che diventa decisiva nel momento in cui ti appresti a "imbucare" e la tensione sale!

Il movimento nel putt deve risultare fluido ma è importante stringere abbastanza per sentire il peso della testa del bastone: quindi la pressione delle mani è ciò che fa la differenza tra un giocatore e l'altro. Ognuno ha un modo personale di dosare la forza, magari c'è chi ha la tendenza a pigiare un po' di più, perché così si sente sicuro: l'importante è che non stritoliamo il bastone!

 

Ricapitolando:

Abbiamo illustrato i fondamentali del putt nel golf, per imparare un tiro ottimale.

  • Scegli un putter adatto a te
  • Trova l'impugnatura più congeniale

Una volta padroneggiata la tecnica, puoi concentrarti su altri aspetti (che sono poi quelli che fanno la differenza tra un giocatore e l'altro):

  • sensazioni davanti alla palla
  • respirazione
  • allenamento mentale

 

E poi, via libera all'istinto!